Tappa a Koforidua

Mettiamo la sveglia un po’ più tardi del solito, e stavolta ci vengono a svegliare perché la colazione è pronta. E’ proprio difficile azzeccare i tempi, qui!!
Prepariamo i bagagli e lasciamo qualcosa a Jacob, che ci fa una raffica di raccomandazioni. Ci mette un po’ di ansia.
Torniamo alla stazione di Madina dove abbiamo appuntamento con Emmanuel dell’ONG “Destiny Volunteers” per andare con lui a Koforidua.
L’attesa è lunga, riusciamo a prendere qualcosa da bere, a cambiare i soldi e ad assistere ad un concerto di strada di un gruppo di ciechi. La stazione sembra fermarsi per assistere al concerto. In realtà non sono particolarmente bravi né a cantare né a suonare, ma il ritmo è coinvolgente e tutti gli ambulanti accorrono. Alcune ragazze si mettono a ballare con le loro ceste di mercanzia sulla testa. Lasciamo un’offerta e facciamo un po’ di foto. Arriva il nostro nuovo amico: Emmanuel. Jacob ci ha aspettato anche se aveva un impegno, perché ci teneva a vederlo in faccia. Il viaggio è interessante, facciamo amicizia coi vicini di posto e un ragazzo, Eric, regala a Cristiano un braccialetto con la scritta: “Fiero di essere ghanese”. Lungo la strada c’è pieno di vegetazione lussureggiante, e si scorgono anche alcuni nidi di termiti: sono altissimi, e sembrano dei castelli di sabbia.
Koforidua è piena di negozi che traboccano merci di ogni genere. Ci raggiunge Paris, e insieme andiamo in taxi verso casa sua. L’ultimo pezzo è a piedi, e per un attimo ci prende la paura che vogliano rapinarci, ma non succede, anzi, sono molto accoglienti. Dopo un po’ di gabu-gabu in cui Paris ci racconta anche del cacao e del processo produttivo, mangiamo platani bolliti con sugo di carne. Ci spiegano che bisogna cuocerli quando sono ancora acerbi, e ridono quando noi raccontiamo che una volta in Italia abbiamo provato a mangiarli crudi! Usciamo a fare un giro a piedi, in cui ci fanno vedere un sacco di piante, tra cui una piantagione di palme da olio.
Emmanuel e Paris sono molto disponibili con noi, e ci raccontano un sacco di cose. Un signore che loro conoscono ci regala un ramo con dei cocchi freschi, che noi portiamo a casa. Paris apre il cocco col machete e ce lo offre dicendo che è una bevanda preparata da Dio, e che non esiste un’acqua più pura. Il succo è buono, e il frutto è buonissimo. Per cena c’è riso con sugo di carne: mangiamo in due la porzione di uno. Ci chiedono se preferiamo mangiare separatamente, ma rispondiamo di no e durante la cena conosciamo Mercy, la moglie di Paris. Dice di essere sorella di Emmanuel, ma più tardi scopriremo che usano i termini “fratello” e “sorella” anche per indicare parenti più lontani. Paris e Mercy si sono sposati il 17 ottobre, proprio un giorno prima di noi. Passiamo il resto della serata a parlare di matrimonio e tradizioni, e a mostrarci le foto a vicenda (connessione permettendo). Doccia calda col secchio, poi diario e finalmente nanna!

 

Questa voce è stata pubblicata in Diario e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Tappa a Koforidua

  1. Pingback: Prima settimana in campagna | kr1zz

Lascia un commento